Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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IL PAESE DI CUCCAGNA

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Serao, Matilde 18 occorrenze

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vergogno finanche di chiedertelo. - Parla, - disse ella, sormontando il senso di pena che le dava l'agitazione di suo marito. - Ho da fare un pagamento

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guardò, esitando un poco, prima di rispondere: - …non l'ho accesa, - mormorò poi, chinando lo sguardo e tormentando con le mani scarne il giornale

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, e comperarmi la mussola per farmi tre o quattro camicie. A stringere, a stringere cucendo io tutto, quando ho finito la giornata dalla sarta, mi

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severità, il marchese. - Te ne ho dato, due settimane fa. Hai speso tutto? Tu dilapidi il poco che mi resta. - Eccellenza, venerdì portaste via quasi

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, da cui pareva fuggita qualunque espressione. - Sono io: vi ho cercato alla Borsa: non ci siete andato? - domandò don Crescenzo, che sentì di nuovo un

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la voce, per la collera. - Come voi, del resto, - rispose ambiguamente don Gennaro. - Io non ho affari, - replicò Formosa, sempre più incerto e

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, qualche poco; guadagno spesso; ho fortuna; e imparo a giuocare. - Come se vi servisse! - esclamò Cesare. - Tutto è buono a sapersi, - osservò modestamente

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timidamente e maternamente, - meglio il dottore, che un altro… - Ho detto, no! - ribattè, tetro, il marchese. D'allora in poi, egli si mostrò più

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medico. - Ho avuto la grazia, da chi mi ha mandato la disgrazia. - E da chi? - chiese il dottore, ridendo del suo riso di scettico. L' assistito acque

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! Come faccio, tre anni, senza lui? E poi lui, poi, non ci vuol andare, signore mio! Se sapeste che dice… - Le ho detto - interruppe enfaticamente

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l'altro sogghignando. - Ho voglia di lustro, io. Se avevo un altro paio di soldi, oggi, avrei giocato un ultimo biglietto da donna Caterina. - Gioco

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repressa. - Io mi secco di far la figura del ragazzo, che lo vengono a prendere, alla scuola. Mi secco! - Abbi pazienza, non ho potuto resistere, - mormorò

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? - Neve e chinino. Ha chiesto ancora del dottor Amati. - Vi ho detto di non nominarmi mai quell'infame! - esclamava il marchese. - Ssst! - zittiva lei

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riprese, freddamente, frenando ancora il suo sdegno, - tu devi credermi. Io sono un uomo, sono sano, ho la mia ragione, ho la mia logica: ebbene, è per me

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cucina, pulendo la tavola col suo grembiule. Ci volete mangiare qualche cosa? - soggiunse poi, sogguardando sempre la ragazza. - Non ho fame, ho sete

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signora? - Meglio, - disse a bassa voce la vecchia domestica, - perché Vostra Eccellenza non è più venuta a vederla? - Io ho molto da fare, - borbottò il

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Luisella non seppe dire altro: - Non so, comare marchesa, non ho inteso. Però don Gennaro Parascandolo, non contento, insisteva: - Vi sono piaciuti i dolci

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un centesimo mio, sapete! Ve li mando a voi, mammà, i denari, dentro una lettera, e papà non deve aver niente!… - Figlio mio, che t'ho a dire? - si

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